Bonus edilizi (minori) addio…
Bonus edilizi (minori) addio…
I nuovi obblighi di apposizione del visto di conformità e di asseverazione tecnica rischiano seriamente di abbattere la convenienza di molte agevolazioni edilizie, soprattutto quelle di modesta entità. Per i lavori con minor percentuale di detrazione, quali il 50 o il 65 per cento, è molto probabile che i nuovi obblighi introdotti dal dl 157/2021 mettano la parola fine alla convenienza delle opzioni per la cessione o lo sconto in fattura.
Tanto per fare un esempio concreto, alla sostituzione della caldaia o dell’impianto termico. Prima degli obblighi introdotti dal c.d. decreto antifrode, gli stessi produttori di tali impianti proponevano l’operazione con lo sconto in fattura che consentiva ai clienti di risparmiare, da subito, quasi la metà del prezzo di acquisto e installazione. Se si ipotizza un costo medio di circa 3.000 euro per la sostituzione della caldaia, l’utente finale sosteneva un costo reale dimezzato, cioè circa 1.500 euro.
Oggi, la stessa identica operazione, dovendo essere soggetta all’apposizione del visto di conformità e all’asseverazione tecnica sulla congruità della spesa sostenuta, il risparmio reale scenderà notevolmente poiché l’utente dovrà sostenere i costi di entrambe le prestazioni professionali. Diventerà così poco appetibile l’operazione di sostituzione in esempio, che aveva il vantaggio di poter installare impianti a maggior efficienza energetica.
Mi riesce difficile credere che per questa tipologia di interventi, ma anche per altre, si possa pensare che siano state commesse frodi/abusi, per effetto dei quali l’esecutivo ha deciso di intervenire. Per queste tipologie di operazioni l’insieme di obblighi introdotti dal DL 157/2021 finirà per scoraggiare i contribuenti bloccando, in massima parte, quei segnali di ripresa che il settore delle costruzioni e il suo indotto avevano fatto registrare a partire dai primi mesi dell’anno.
Anche l’effetto retroattivo delle nuove misure introdotte dal governo Draghi rischia di avere effetti difficilmente calcolabili al momento. Ad esempio i lavori di ristrutturazione edilizia di un condominio già iniziati e per i quali l’assemblea condominiale ha accettato le condizioni economiche proposte dall’impresa edile compresa l’opzione per lo sconto in fattura. Trattandosi di detrazioni per ristrutturazioni edilizie in misura pari al 50% dei costi sostenuti, quando l’intervento è stato deliberato e i lavori sono iniziati, nessuno aveva messo in preventivo i costi per il visto di conformità e per l’asseverazione tecnica poiché la normativa ante DL 157/2021 non le prevedeva per la cessione di tale tipologia di bonus edilizi.
A questo punto però il problema si pone con tutta la sua dirompenza anche perché i due nuovi adempimenti, senza i quali il condominio in oggetto non potrà più esercitare l’opzione per lo sconto in fattura, avranno costi non indifferenti, soprattutto se l’importo complessivo dei lavori da asseverare e vistare è di una certa rilevanza.
Si potrebbe eccepire sulla retroattività, richiamando la L. 212/2000, ma come, a chi, con quali costi e, soprattutto, con quale risultato?
Giuliano Vendrame
Si Systems Trieste
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Tags: 110%, BONUS 110%, bonus edilizi