
Cartelle esattoriali. Ma quante ce ne sono?
Cartelle esattoriali. Ma quante ce ne sono?
Una montagna di oltre 170 mln di cartelle esattoriali. E’ questo il numero dei ruoli presenti in Agenzia delle Entrate Riscossioni (ADER). «Di cui il 60 per cento», spiega una nota in calce al Documento di economia e finanza, approvato dal consiglio dei ministri, il 12 aprile 2023, notificate prima del 2015. Inoltre, osserva ancora il Def, il 10% circa delle attività di riscossione serve a finanziare i costi delle attività di riscossione a carico della Pubblica Amministrazione. Una doglianza che si amplia a osservare l’asticella del valore in termini di miliardi di quelle 170 milioni di cartelle: il “magazzino” ha sfondato i mille miliardi di arretrato. Più precisamente attualmente giacciono in gran parte irrecuperabili 1.153 mld di euro e riguardano oltre 20 mln di contribuenti.
Solo il 20% degli atti che annualmente vengono notificati è regolarizzato nel periodo successivo alla notifica. Il 25% nei successivi quattro o cinque anni e il restante 55% va ad accumulare il “magazzino” ed è regolarizzato solo marginalmente per via dell’assenza di una normativa sulla cancellazione dei ruoli inesigibili. Questo il quadro delineato al momento della presentazione della legge delega di riforma fiscale che, tra i capitoli che affronterà, non dimentica quello della riforma della riscossione.
Tale riforma è ripresa dalle analisi del Def ed il documento evidenzia proprio l’obiettivo di: “…miglioramento dei procedimenti di riscossione e di rimborso, attualmente caratterizzati da significative inefficienze. Al riguardo, la riforma fiscale prevede il progressivo superamento del ruolo, l’accesso semplificato a una rateizzazione stabile e l’estensione del termine di efficacia degli atti di riscossione per una maggiore rapidità dell’azione di recupero. Sempre nell’ambito della riscossione, il DDL prevede l’incremento dell’utilizzo delle più evolute tecnologie e l’interoperabilità dei sistemi, e persegue inoltre l’obiettivo di eliminare duplicazioni organizzative logistiche e funzionali, con conseguenti riduzioni dei costi e miglioramento dell’efficienza».
Per l’aspetto legato all’impossibilità del discarico automatico dei ruoli interviene la legge delega di riforma fiscale, prevedendo tra le altre disposizioni: il discarico automatico al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello dell’affidamento ad Agenzia delle entrate Riscossione delle quote non riscosse, con temporanea esclusione delle quote per le quali sono in corso procedure esecutive o concorsuali, accordi di ristrutturazione o transazioni fiscali o previdenziali, ovvero di quelle interessate da dilazioni di pagamento e con possibilità di discarico anticipato in assenza di cespiti utilmente aggredibili, ovvero di esperibilità di azioni fruttuose.
Si introduce la possibilità, poi, per l’ente creditore, successivamente al discarico automatico, di riaffidare in riscossione le somme discaricate, qualora emergano nuovi e significativi elementi reddituali o patrimoniali.
È anche fissato il principio in base al quale dovrà essere garantita la salvaguardia del diritto di credito, mediante il tempestivo tentativo di notifica della cartella di pagamento, non oltre il nono mese successivo a quello di affidamento del carico.
Giuliano Vendrame
02/05/2023
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Tags: agenzia entrate riscossione, cartelle esattoriali, debiti, pubblica amministrazione