Cartelle esattoriali, cassa integrazione e imprese in crisi
Cartelle esattoriali, cassa integrazione e imprese in crisi
C’è una cosa che mi piacerebbe conoscere. Provo a spiegarmi:
- Se è dal 12 marzo del 2020 che ufficialmente siamo in una condizione economica anomala, dovuta alla crisi pandemica causata dal corona virus…
- Se l’economia intera è andata in sofferenza, e sono sempre le imprese più piccole ad avere i problemi più grandi…
- Se molte attività sono andate in crisi (sia per le chiusure imposte sia perché – anche quando non c’era la totale chiusura – c’era la paura di uscire e contagiarsi) e non sono state in grado di avere lo stesso livello di entrate degli anni precedenti…
- Se è vero che questa crisi è stata riconosciuta, tant’è che lo Stato ha concesso degli aiuti economici (discutibile se sufficienti a lenire le perdite)…
- Se è vero che le aziende che sono andate in crisi non ne sono ancora uscite…
- Se è vero che i licenziamenti sono bloccati, perché è ovvio che ci sarebbero state moltissime persone che avrebbero perso il posto di lavoro…
- Se è vero che c’è stato un uso abbondante della Cassa Integrazione per evitare i licenziamenti…
- Se è vero che molti dei licenziamenti, attualmente “bloccati”, temo che molti saranno eseguiti non appena lo Stato ne disporrà lo sblocco…
- Se quindi è riconosciuto che non ci sono state le entrate e gli aiuti non hanno “coperto” le perdite…
Ma allora come mai la spedizione delle cartelle esattoriali è ripartita? Con quale obiettivo? Quali speranze ci possono essere che esse vengano pagate, anche a rate? Dovrei forse credere che lo Stato non sappia già che avrà molta difficoltà a vedere degli incassi? È giusto e normale che prima o poi si sarebbe dovuto procedere con l’invio delle cartelle, ma siamo certi che sia questo il momento giusto? Con quali denari saranno (ottimisticamente) pagate? Oltretutto sapendo che molto probabilmente non produrranno (molte) entrate. Non era più opportuno attendere il ritorno alla “normalità”? Sempre che ci si ritorni (“nulla sarà più come prima – nothing will be the same”, su questo concetto in tutto il mondo hanno speso parole giornalisti e personaggi di spicco, e sono stati scritti dei libri).
In breve, se le attività (pochissime in situazioni floride/tranquille, molte attualmente in sofferenza ma con speranze e possibilità di farcela anche se con dolorosi sacrifici, e moltissime altre ancora in bilico tra fallimento e sopravvivenza) sono andate in crisi, se molte persone rischiano a breve di perdere il posto di lavoro, è palese che i soldi non ci siano proprio, e non che siano “nascosti”. Non c’erano prima e tanto meno possono esserci adesso. Quindi, se i soldi non ci sono, sarebbe utile sapere quale è stata la motivazione/ragionamento, che ha spinto a calendarizzare ORA l’invio delle cartelle esattoriali.
Giuliano Vendrame
Si Systems Trieste
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Tags: cartelle esattoriali, cassa integrazione, covid, crisi economica