Crisi

Crisi, guerra, economia, UE… povera Italia

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Crisi, guerra, economia, UE… povera Italia

Ho letto l’articolo che tratta l’argomento della BCE che, dal 01.07.2022, non comprerà più i bond (potete sostituire la parola bond con la parola cambiale oppure debito – rende meglio l’idea).

Questa notizia è terrificante. Se poi la uniamo a tutta un’altra serie di informazioni sparse – che non capisco perché nessuno voglia mettere insieme – il quadro che si prospetta per il futuro è di una tristezza e di uno squallore unico, altro che semplice crisi… Non voglio deprimere nessuno ma solo avvertire che le informazioni vanno cercate e ponderate con una mente distaccata e non soggetta a lavaggi di cervelli, da qualsiasi parte essi vengano. Siate indipendenti ed autonomi nel ragionamento. Non sposate una causa per partito preso ma cercate il meglio da qualsiasi “versione” sentirete. Anche in quelle teorie che non vi piacciono al 100% ci possono comunque essere cose buone da tenere ed altre da gettare.

L’impressione che ho avuto io è quella di essere caduto in un pozzo nero. Sto precipitando. Non vedo il fondo del pozzo, quindi non so quando la mia corsa finirà. La velocità con cui precipito aumenta sempre di più. Non so se alla fine ci saranno dei materassi che attenueranno l’impatto o se mi sfracellerò. Ci sarà qualcuno, un super eroe che mi salverà all’ultimo momento, oppure sarò una delle tante “partite iva” e mi ammucchierò insieme ad altri miei sfortunati colleghi?  

La visione positiva che mi ha sempre accompagnato tende a dire che ci sarà qualcuno oppure qualcosa che alla fine farà volgere in meglio la situazione.

Però le cose si devono conoscere, perché l’intervento salvifico deve essere cercato e voluto soprattutto da noi stessi. Per cui sentiamo come si è espresso il direttore della BCE, sig.ra Lagarde. Vi prego di prestare attenzione al virgolettato e soprattutto alla parte finale, quella che evidenzierò in grassetto. Andiamo con il rapporto.

L’inflazione media nell’Eurozona dovrebbe attestarsi nel 2022 al 6,8%, prima di rallentare al 3,5% nel 2023 e al 2,1% l’anno successivo. Lo prevedono le nuove stime della BCE, che definisce l’inflazione “una grossa sfida“. Le nuove statistiche sono state “riviste significativamente al ribasso” per la crescita: per il 2022 al 2,8% e per il 2023 al 2,1% mentre per il 2024 c’è un lieve miglioramento al 2,1%. Livelli superiori rispetto alle proiezioni di marzo sono previsti anche per l’inflazione al netto dei beni energetici e alimentari , che si porterebbe in media al 3,3% nel 2022, al 2,8% nel 2023 e al 2,3% nel 2024″.

La Bce “intende alzare i tassi d’interesse di 25 punti base al meeting di luglio” e “si aspetta di alzare nuovamente i tassi a settembre“: dopo settembre “ci si attende che un ritmo graduale, ma sostenuto, di ulteriori aumenti sarà appropriato“. La BCE ha deciso di lasciare i tassi invariati: il tasso principale resta a zero, il tasso sui depositi a -0,50% e il tasso sui prestiti marginali a 0,25%. “L’ingiustificata aggressione della Russia all’Ucraina continua a gravare sull’economia in Europa e oltre i suoi confini“, si legge nelle decisioni di politica monetarie dell’Eurotower pubblicate dopo l’ultimo meeting. “Si ripercuote sul commercio, causa carenze di materiali e contribuisce alle quotazioni elevate dell’energia e delle materie prime. Questi fattori seguiteranno a pesare sulla fiducia e a frenare la crescita, specialmente nel breve periodo“.

Dobbiamo essere sicuri che la politica monetaria sia tramessa all’intera eurozona. Dobbiamo essere sicuri che non ci sia frammentazione. Abbiamo gli strumenti esistenti, come il reinvestimento sotto il programma del PEPP che sarà usato con flessibilità, ma se sarà necessario aggiusteremo gli strumenti esistenti o useremo nuovi strumenti. Siamo impegnati nella trasmissione della politica monetaria e la frammentazione sarà evitata nella misura in cui impedirà la trasmissione della politica monetaria“. Queste parole sono state dette nella conferenza stampa post-meeting della BCE, in cui Francoforte ha deciso di porre fine agli acquisti netti di asset nell’ambito del programma APP a partire dal 1 luglio 2022 e di aumentare i tassi di interesse chiave di 25 punti base nella riunione di politica monetaria di luglio.

Sappiamo come creare e implementare nuovi strumenti, lo abbiamo fatto in passato e siamo pronti a farlo ancora“, ha aggiunto, rispondendo a chi la incalzava sulla natura di questi nuovi strumenti. “Non c’è uno specifico livello dei tassi o di spread che può far scattare la frammentazione, ma non tollereremo la frammentazione che impedirà la trasmissione della politica monetaria e decideremo in base alla circostanze quando comparirà questo rischio“.

La Banca centrale europea, guidata da Christine Lagarde, ufficializza la fine degli acquisti di titoli e il primo rialzo dei tassi da 11 anni, all’indomani del quadro molto fosco tracciato dall’Ocse. Il Consiglio direttivo della BCE “intende continuare a reinvestire integralmente il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro dell’App per un prolungato periodo di tempo“. Il tutto “dopo la data in cui inizierà a innalzare i tassi d’interesse di riferimento e, in ogni caso, finché sarà necessario al fine di mantenere condizioni di abbondante liquidità e un orientamento adeguato di politica monetaria“.

Dall’altro lato, sottolinea ancora la BCE, “ci sono le condizioni perché l’espansione economica proceda, grazie alla riapertura in corso delle attività economiche, al vigore del mercato del lavoro, al sostegno di bilancio e al risparmio accumulato durante la pandemia. Una volta venute meno le attuali circostanze negative, l’attività economica dovrebbe tornare a segnare un aumento“.

Mi chiedo dove viva questa signora. Come fa a pronunciare queste parole, completamente prive di aderenza alla realtà. Ma nessuno le ha fatto osservare che NON ci sono le condizioni perché l’espansione economica proceda e nessuno le ha fatto osservare che più di riapertura in corso delle attività economiche, le aziende stanno morendo con una agonia che sadicamente viene imposta da chi invece ha gli strumenti per far vivere (evidentemente c’è la volontà di farlo), e nessuno le ha fatto osservare che il vigore del mercato del lavoro NON lo si vede, e nessuno le ha fatto notare che il sostegno di bilancio, se parliamo del PNRR, sono solo soldi che dovranno essere resi, con gli interessi (quindi un ulteriore capestro), e nessuno le ha fatto notare che il risparmio accumulato durante la pandemia lo ha solo lei ed i suoi compari, io in giro ho visto solo persone che si sono indebitate, dopo aver dato fondo a quei pochi risparmi che ancora avevano. Risultano offensive queste affermazioni, ma ormai non mi meraviglia nemmeno più che nessuno osi alzare una voce contraria.

La cosa tristemente buffa è che una crisi ha sempre uno o più responsabili, ma non sono mai loro! Ora è colpa dei russi, prima c’era la pandemia, prima ancora chi c’era? Ah, sì. Berlusconi che ha fatto salire lo SPREAD. Domani avremo scimpanzé o Ufo o chissà cosa. Possibile che non ci sia nessuno che abbia il coraggio di dire la verità? Una classe d’incapaci e/o corrotti (perché prezzolati da chi veramente muove i fili di questi burattini) ci governa, sia a livello nazionale sia a livello europeo sia a livello di grandi potenze occidentali. Tutta gente che se ne dovrebbe andare per fare posto a persone pulite che, se anche sbaglieranno, o avranno fatto cercando di fare il bene di chi rappresentano, non di sicuro in malafede. A cui sarà giusto dare la possibilità di rimediare.

Adesso andiamo a leggere l’ISTAT.

Vendo un po’ d’informazioni così come si trovano sui siti istituzionali. Chiedo scusa se c’è un’abbondanza di dati statistici e percentuali. Chi vuole può saltarli ed andare a leggersi le tabelline sintetiche riassuntive. I più curiosi e/o precisi, comunque interessati, possono leggersi tutto! Almeno la soddisfazione di non aver eseguito un lavoro di ricerca inutile…

Per non fare un articolo troppo lungo mi limito a citare l’ISTAT e già così non sono riuscito ad essere sintetico.

Segue un sunto del rapporto dell’istituto.

A marzo l’inflazione registra un aumento dell`1% su base mensile e del 6,5% su base annua (da +5,7% del mese precedente); la stima preliminare era +6,7%. A cosa si deve questa impennata?

L`inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, passa da +1,7% a +1,9% e quella al netto dei soli beni energetici da +2,1% a +2,5%. Su base annua crescono notevolmente i prezzi dei beni (da +8,6% a +9,8%), mentre quelli dei servizi rimangono stabili (+1,8%); aumenta quindi il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -6,8 punti di febbraio a -8,0).

Beni energetici (si passa da +45,9% di febbraio a +50,9%), in particolare a quelli della componente non regolamentata (da +31,3% a +36,4%) mentre i prezzi della componente regolamentata continuano a essere quasi doppi di quelli registrati nello stesso mese dello scorso anno (+94,6%, come a febbraio).

Beni alimentari sia lavorati (da +3,1% a +3,9%) sia non lavorati (da +6,9% a +8%).

Beni durevoli (da +1,2% a +1,6%)

Beni semidurevoli (da +1,0% a +1,5%).

Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +4,1% a +5%)

prodotti ad alta frequenza d`acquisto (da +5,3% a +6,5%).

Dai calcoli dell’Istat emerge anche che senza gli interventi del governo sull’Iva sul gas e sulle accise sui carburanti, a marzo, l’inflazione sarebbe schizzata al 7,5%. L`indice armonizzato dei prezzi al consumo a tassazione costante (Ipca-Tc) “consente di misurare l`inflazione depurandola degli effetti dovuti a cambiamenti nel sistema di imposizione fiscale indiretta. Nel mese di marzo la variazione tendenziale dell`Ipca è stata del +6,8%, mentre per l`Ipca-Tc è stata pari a +7,5%: questa sarebbe stata quindi l`inflazione in assenza dei provvedimenti adottati dal governo di riduzione dell`Iva sul gas, già in vigore a ottobre 2021, e delle accise sui carburanti“. In particolare “la riduzione di queste ultime ha dispiegato i suoi effetti a partire dal 22 marzo contenendo la crescita dei prezzi di questo gruppo di prodotti; peraltro ciò spiega, in buona parte, la revisione intervenuta rispetto alla stima preliminare“, ha concluso l’Istat.

Vedete le tabelle qui sotto e rendetevi conto di come stanno messe male le cose e come nessuno di coloro che hanno la possibilità di invertire la rotta, lo stia facendo.

La fonte dei dati di seguito riportati è il sito ufficiale ARERA (https://www.arera.it/it/dati/elenco_dati.htm)  

 

Costo Energia Elettrica

Energia Elettrica Prezzo Unico Nazionale

Costo Medio mensile
(€/kWh)

PUN maggio 2022

0,230

PUN aprile 2022

0,246

PUN marzo 2022

0,308

PUN febbraio 2022

0,211

PUN gennaio 2022

0,224

PUN dicembre 2021

0,281

PUN novembre 2021

0,225

PUN ottobre 2021

0,217

PUN settembre 2021

0,158

PUN agosto 2021

0,112

PUN luglio 2021

0,102

PUN giugno 2021

0,084

PUN maggio 2021

0,069

PUN aprile 2021

0,069

 

Costo benzina

(fonte https://bit.ly/3MYOUqu) 

Anno

Mese

Prezzo

IVA

Accisa

Netto

2022

Maggio

1.851,27

333,83

478,40

1.039,04

2022

Aprile

1.769,00

319,00

478,40

971,60

2022

Marzo

2.007,59

362,02

639,69

1.005,88

2022

Febbraio

1.848,12

333,27

728,40

786,45

2022

Gennaio

1.764,74

318,23

728,40

718,11

2021

Ottobre

1.730,80

312,11

728,40

690,29

2021

Settembre

1.669,58

301,07

728,40

640,11

2021

Agosto

1.654,17

298,29

728,40

627,48

2021

Luglio

1.650,96

297,72

728,40

624,84

2021

Giugno

1.613,63

290,98

728,40

594,25

2021

Maggio

1.590,33

286,78

728,40

575,15

2021

Aprile

1.575,55

284,12

728,40

563,03

2021

Marzo

1.568,13

282,78

728,40

556,95

2021

Dicembre

1.724,25

310,93

728,40

684,92

2021

Novembre

1.746,52

314,94

728,40

703,18

2021

Febbraio

1.511,12

272,50

728,40

510,22

2021

Gennaio

1.465,48

264,27

728,40

472,81

2020

Ottobre

1.387,57

250,22

728,40

408,95

2020

Settembre

1.391,59

250,94

728,40

412,25

2020

Agosto

1.399,08

252,29

728,40

418,39

2020

Luglio

1.403,10

253,02

728,40

421,68

2020

Giugno

1.384,50

249,66

728,40

406,44

2020

Maggio

1.365,22

246,19

728,40

390,63

2020

Aprile

1.408,57

254,01

728,40

426,16

2020

Marzo

1.486,59

268,07

728,40

490,12

2020

Dicembre

1.423,91

256,77

728,40

438,74

 

Costo gas

(fonte ARERA https://bit.ly/3MPpeMR)

Periodo

Spesa per materia gas

Spesa per trasporto e gestione del contatore

Spesa per oneri di sistema

Imposte

Totale

I 2020

28,33

14,42

3,18

28,63

74,56

II

20,52

13,75

3,16

27,11

64,54

III

16,68

13,92

3,16

26,46

60,22

IV

22,85

13,57

3,16

27,5

67,08

I 2021

25,64

13,76

3,22

28,04

70,66

II

28,07

13,68

3,22

28,45

73,42

III

36,86

13,68

3,96

30,17

84,67

IV

58,62

14,96

1,34

21,93

96,85

I 2022

96,64

15,48

1,34

23,86

137,32

II

94,99

15,59

-10,16

23,20

123,62

 

INFLAZIONE – Tabella 10. Indice generale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), con e senza tabacchi

(fonte https://bit.ly/3tCR08A alla voce DOWNLOAD TAVOLE)

Periodo

Compresi i tabacchi

Esclusi i tabacchi

Indici

Variazioni  %

Indici

Variazioni  %

Rispetto al periodo precedente

Rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente

Rispetto al periodo precedente

Rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente

2021

 

 

 

 

 

 

 

 

gennaio

103,1

+0,6

+0,3

102,9

+0,6

+0,2

 

febbraio

103,2

+0,1

+0,5

103,0

+0,1

+0,5

 

marzo

103,6

+0,4

+0,8

103,3

+0,3

+0,7

 

aprile

103,9

+0,3

+1,2

103,7

+0,4

+1,2

 

maggio

103,9

0,0

+1,4

103,6

-0,1

+1,3

 

giugno

104,0

+0,1

+1,4

103,8

+0,2

+1,4

 

luglio

104,4

+0,4

+1,9

104,2

+0,4

+1,9

 

agosto

104,8

+0,4

+2,0

104,7

+0,5

+2,1

 

settembre

104,7

-0,1

+2,5

104,5

-0,2

+2,6

 

ottobre

105,3

+0,6

+2,9

105,1

+0,6

+3,0

 

novembre

105,9

+0,6

+3,6

105,7

+0,6

+3,6

 

dicembre

106,4

+0,5

+3,8

106,2

+0,5

+3,8

2022

 

 

 

 

 

 

 

 

gennaio

107,8

+1,3

+4,6

107,7

+1,4

+4,7

 

febbraio

108,9

+1,0

+5,5

108,8

+1,0

+5,6

 

marzo

109,9

+0,9

+6,1

109,9

+1,0

+6,4

 

aprile

109,8

-0,1

+5,7

109,7

-0,2

+5,8


SPREAD

Venerdì 11.06.2021 BTP/BUND 10 anni = 96,91
Venerdì 10.06.2022 BTP/BUND 10 anni = 224,44

Giuliano Vendrame
Si Systems Trieste

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