Edilizia: si schedano gli abusi e gli illeciti. Non sarà uno dei tanti proclami?
Edilizia: si schedano gli abusi e gli illeciti. Non sarà uno dei tanti proclami?
Pare che nella Banca Dati Nazionale dell’Abusivismo Edilizio saranno censiti tutti i manufatti abusivi presenti sul territorio italiano. Questo è previsto da un decreto del MIMS (il ministero delle infrastrutture e delle mobilità sostenibili del febbraio 2022 (già in programma da anni). Il provvedimento nasce con i seguenti obiettivi:
- tutelare la corretta gestione, la sicurezza e la riqualificazione del territorio;
- rendere disponibili i dati sull’abusivismo;
- integrare ed omogeneizzare le informazioni presenti presso le singole amministrazioni;
- facilitare le demolizioni delle opere abusive da parte dei comuni e, come detto, semplificare la gestione del fondo (ora appena rifinanziato con ben 15.000.000 di euro grazie alla manovra 2022)
L’accesso alla BDNAE per i soggetti abilitati avverrà solo attraverso identità digitale. Quindi ogni amministrazione o organo competente in materia di abusivismo dovrà alimentare il flusso dei dati in essa immagazzinato. Tra questi dati sono incluse anche le informazioni sugli illeciti accertati e sui conseguenti provvedimenti emessi. Inoltre, novità delle novità, la norma prevede una sanzione fino a 1.000 euro a carico del dirigente o del funzionario inadempiente, nei casi di tardivo inserimento delle informazioni nella Banca Dati. Mi pongo già un paio di domande:
- Ma il funzionario che ha omesso l’inserimento come sarà identificato? Avendo omesso non si conosce il nome e per certo non ci sarà un solo funzionario che avrà “vagliato” la pratica.
- Il funzionario che ha inserito tardivamente l’informazione. Ma se fosse un estraneo che, ligio al dovere, si è accorto del mancato inserimento e vi vuole porre rimedio, spero che debba subire della conseguenze per una mancanza non a lui attribuibile?
Quello che – a mio modesto avviso – appare un punto critico è il coinvolgimento di un numero enorme di attori, quali i ministeri dell’interno, il ministero della giustizia, il ministero della transizione ecologica, il ministero della cultura, il ministero dell’economia, l’Agenzia delle Entrate, le Regioni ed i Comuni. Tanta gente…
- M ci sarà mai un eventuale colpevole di qualche mancanza oppure sarà sempre colpa di “un altro”, che doveva fare e non ha fatto?
Però, prima di partire con questo enorme database, si dovrà attendere che siano stipulate delle apposite convenzioni per poter poi così condividere la informazioni. Poi si prevede che entro un anno dall’entrata in vigore le info saranno condivise.
- E tutto questo scambio di info e dati, sarà adeguatamente protetto? Cosa ne dirà il Garante della Privacy?
Non siamo ancora pronti perchè ci saranno due direzioni generali (a.- quella per l’edilizia statale e le politiche abitative e b.- quella per la digitalizzazione e i sistemi informativi) che dovranno emanare congiuntamente un unico provvedimento con cui definiranno
- dati e contenuto minimo del data base,
- organi competenti per territorio,
- modalità di accreditamento dei singoli utenti;
- contenuto delle informazioni su illeciti accertati e provvedimenti emessi;
- schedatura di manufatti abusivi;
- criteri di validazione delle informazioni e di visibilità dei dati.
Infine, se è pur vero che il Mims è il titolare del trattamento dei dati conservati nella Banca Dati, saranno poi le pubbliche amministrazioni quelle che dovranno aggiornare e curare le informazioni.
A me sembra un sistema un po’ macchinoso e temo che possa essere uno dei tanti proclami che però non si concretizzerà con qualcosa di (ben) organizzato e funzionante. Ma sicuramente mi sbaglio.
Giuliano Vendrame
Si Systems Trieste
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Tags: 110%, abusi edilizi, edilizia, illeciti edilizi