Paradisi fiscali ed evasori
Paradisi fiscali ed evasori
Secondo lo studio “The Missing Profits of Nations” che due ricercatori dell’Università di Copenaghen, unitamente a Gabriel Zucman dell’Università di Berkeley in California, nonché direttore dell’Osservatorio fiscale Ue, hanno pubblicato nel mese di agosto 2021, ma già pubblicato nel 2015, l’Italia – a causa di Lussemburgo, Irlanda, Olanda ed altri paradisi fiscali Europei – perde un gettito fiscale pari ad almeno 6,5 miliardi di euro.
Questo perché le grandi multinazionali che operano in Italia hanno una sede in un paradiso fiscale europeo. Non prendiamo in considerazione i paradisi extra-europei.
Secondo i dati INPS del 2019, gli artigiani e i commercianti in Italia erano in numero di 3.783.848. Numero che stava calando già rispetto all’anno precedente e che molto probabilmente avrà seguito quest’andamento diminutivo anche negli anni successivi.
Non credo che le multinazionali presenti sul territorio nazionale siano un numero così elevato. Mi chiedo quanto costi lo sforzo per l’attività si recupero svolta dal fisco e quanto porti a casa, in termini di risultati, nei confronti di 3.784.000 scarsi di evasori (e chissà se poi tutti lo sono). Mi chiedo anche se non sia possibile concentrare degli sforzi maggiori verso qualcuno (che sono decisamente in numero inferiore di artigiani e commercianti locali) che probabilmente evade molto di più.
Questo senza nulla togliere e senza eliminare l’attività di monitoraggio e di recupero che attualmente viene condotta. Forse una diversa scala di priorità sarebbe utile, precedenza ai controlli nei paradisi – ormai noti sia i paradisi sia le multinazionali – senza diminuzione di attività “locale”.
Giuliano Vendrame
Si Systems Trieste
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Tags: evasione fiscale, paradisi fiscali