
Reddito di cittadinanza: adesso basta. Anzi, no… ora sono tre!
Reddito di cittadinanza: adesso basta. Anzi, no… ora sono tre!
Non esisterà più il reddito di cittadinanza. O meglio, non più solo uno. Grazie alla riforma si è triplicato: Gil, Pal e Gal (Qui, Quo e Qua…). Si cambia il nome ma per logica e funzionalità viene riprodotto lo stesso assetto del Rdc.
Nelle norme transitorie e finali, la bozza di decreto lavoro modifica la legge 197/2022, nella parte in cui prevede le disposizioni del reddito di cittadinanza applicabili al corrente anno, ossia il limite di massimo 7 mensilità. Queste nuove norme stabiliscono che il limite non vale per i percettori di Rdc che, prima della scadenza dei 7 mesi, sono stati presi in carico dai servizi sociali, perché non attivabili al lavoro. Il limite non si applica, inoltre, neppure in caso di nuclei familiari al cui interno vi siano persone con disabilità, minorenni o persone con almeno 60 anni d’età (cioè i nuovi beneficiari di Gil), fermo restando il limite di fruizione fino al 31 dicembre 2023.
Primo sussidio, Gil. La garanzia per l’inclusione è riconosciuta ai nuclei familiari al cui interno vi sia almeno un componente con disabilità, secondo le regole dell’Isee (dpcm 159/2013) o minorenne o con almeno 60 anni d’età o un soggetto al quale sia stata riconosciuta una patologia che dà luogo a riceve l’assegno per l’invalidità civile, anche se temporaneo. Gil, su base annua, come il Rdc, si compone di un’integrazione del reddito familiare fino a 6.000 euro annui moltiplicata per il parametro della scala di equivalenza (dipende dalla composizione del nucleo familiare e può assumere un valore massimo pari a 2,3; per cui l’importo massimo d’integrazione può arrivare a 13.800 euro). Gil, inoltre, come il Rdc, si compone di una seconda integrazione del reddito ai nuclei familiari che risiedono in abitazione concessa in locazione con contratto registrato, pari al canone annuo previsto nel contratto di locazione e dichiarato a fini Isee, fino a un massimo di 3.360 euro annui (280 mensili). Gil è erogato mensilmente per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi, come il Rdc, e può essere rinnovato, previa sospensione di un mese, per ulteriori periodi, ciascuno di 12 mesi, fermo restando che a ogni scadenza dei rinnovo occorre la sospensione di un mese.
Secondo sussidio, Pal. Il secondo sussidio è riservato ai beneficiari del Rdc che, al momento della scadenza nel corso del corrente 2023 del periodo massimo di 7 mesi di fruizione, hanno sottoscritto il «patto per il lavoro» e risultano inseriti in misure di politica attiva del lavoro, incluse quelle svolte dalle agenzie per il lavoro e dagli enti autorizzati all’attività d’intermediazione o di formazione o in progetti utili alla collettività. Si chiama Pal, prestazione di accompagnamento al lavoro, e si potrà richiedere dal 1° settembre 2023. Il suo valore economico mensile è pari a 350 euro per ciascun richiedente, nel limite massimo della precedente misura (Rdc) per nucleo familiare di appartenenza.
Terzo sussidio, Gal. Infine, terzo sussidio è Gal, garanzia per l’inclusione, operativo dal 1° gennaio 2024 al fine di favorire l’attivazione nel mondo del lavoro delle persone a rischio di esclusione sociale e lavorativa, che fanno parte di nuclei familiari che non hanno i requisiti per accedere a Gil. Gal è riconosciuta alle persone tra 18 e 59 anni in condizioni di povertà assoluta, cioè con Isee fino a 6.000 euro annui. È pari a 350 euro mensili, erogati per 12 mensilità, senza possibilità di rinnovo. È previsto il beneficio economico per il secondo richiedente, nell’ambito dello stesso nucleo familiare, ma di misura inferiore, cioè pari a 175 euro mensili.
Giuliano Vendrame
18/04/2023
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