Basilea 3, le banche, i titoli di stato e l’oro
Basilea 3, le banche, i titoli di stato e l’oro
Cosa potrebbe accadere, grazie alle nuove regole europee di Basilea 3? Vogliono farci credere che queste regole daranno una maggiore stabilità finanziaria alle banche. Eh sì, poverine perché sono LORO che ne hanno bisogno. Come dici? Se sono stabili loro ne beneficiamo tutti! Sei sicuro? Mah…
Questa stabilità – dicono – servirà ad evitare rischi, danni e crack che abbiamo avuto nel passato. Ricordi la Lehman & Bro. (too big to fail…) che il 15 settembre del 2008 dichiarò bancarotta? (consentimi una mia personale divagazione per pensare ad alta voce: Ovviamente non è stata aiutata a salvarsi, anzi… ma a me una banca di quelle dimensioni che comunichi di avere un buco di oltre 600 miliardi di dollari di debiti bancari, di 155 miliardi di dollari in debiti obbligazionari e 639 miliardi di asset, sopravalutati, qualche perplessità la lascia. Li ha avuti di colpo? Sono comparsi all’improvviso? Erano in quella situazione da qualche tempo, ma gli organi che dovrebbero vigilare, su cosa hanno vigilato? Altra cosa “particolare” è che la sede legale della Lehman era (o è ancora?) alle Cayman – territorio inglese – con le banche inglesi, interpellate in ultima istanza, che non si sono “accordate” per salvarla, anche perché il governo UK non volle…. Sembra anche che Fuld, l’amministratore di allora, abbia guadagnato quasi 500 milioni di dollari per guidare la Lehman al fallimento. Il sospetto che qualche altro asset o altro denaro possa essere alla Cayman credo sia legittimo, da parte di Fuld intendo). Una delle banche più grande degli USA non era più solvibile e venne dichiarata fallita, furono persi soldi dei clienti/investitori/azionisti e circa 32.000 posti di lavoro in tutto il mondo tra USA ed Europa (circa 100 anche in Italia). Essere solvente è un concetto molto semplice in finanza: se ciò che possiedi vale più dei tuoi debiti, sei solvente, diversamente, no. E quando non sei solvente, è molto probabile che tu finisca in bancarotta perché nessuno può (o vuole) aiutarti.
Il Comitato di Basilea 3 è composto dai rappresentanti delle banche centrali e dalle autorità di vigilanza bancaria di 27 paesi. Basilea 3 obbliga gli istituti che hanno in bilancio asset (beni o risorse, ma in inglese fa figo), che possono essere considerati rischiosi (ma da chi? Chi è che decide la rischiosità? E lo fa obiettivamente?), di coprirli/convertirli accantonando riserve più facilmente liquidabili. E secondo te quali sarebbero questi asset? Come? Il denaro, i titoli di Stato, ad esempio. Sei sicuro? I titoli di Stato non sono più “liquidi”. Sono debiti che nessuno vuole più, nessuna banca compra più i debiti di altre nazioni, o perlomeno lo fa con grande fatica, con altre garanzie (chiediti quali) o con altri scopi.
La cosa che sta accadendo ora è che le banche acquistano oro. Perché è un bene liquido, facilmente allocabile. Purtroppo però le banche italiane sono piene di oro non allocabile (volgarmente detto carta igienica), ossia denaro, derivati e futures (in italiano debiti, cambiali). Sì anche il denaro è debito. Perché a fronte dell’emissione di una banconota ci dovrebbe essere la relativa copertura in oro di pari valore. Infatti a me, possessore di una banconota da 50 euro, dovrebbe essermi concessa la possibilità di andare in banca ed ottenere il controvalore in oro.
Vuoi provare questo brivido? In realtà le banche non posseggono oro a sufficienza per poter liquidare tutti i loro correntisti che, immaginando uno scenario apocalittico, si presentassero contemporaneamente a chiedere la conversione del loro denaro, giacente presso i conti correnti, in oro. Le banche non sarebbero nemmeno in gradi di liquidare i propri correntisti con il denaro. Se tutti andassero a ritirare contemporaneamente (fantascienza? No, vedi la Grecia di qualche anno fa) nessuna banca sarebbe in grado di restituire il denaro al cliente.
Altro argomento, per nulla scollegato da quanto scritto sinora lo introduco con una domanda: cosa sta accadendo in questi ultimi tempi? Accade che il denaro viene continuamente stampato (senza la copertura aurifera). In questo modo il valore della banconota non ammonta più all’importo che è scritto su di essa, ma diminuisce. La chiamano inflazione. Il succo è che il potere di acquisto diminuisce. Ciò che ieri acquistavo con 50 euro, oggi non riesco più ad acquistarlo.
Però vorrei che facessimo attenzione ad una cosa. Vedi le informazioni in contrasto tra loro che vengono divulgate. Da un lato è interessante notare quanto si legge su Forbes: “16 novembre: Inflazione in Italia all’11,8%. I dati ISTAT confermano la crescita del tasso a ottobre 2022. Prezzi di cibi e bevande in aumento del 13%”. Mentre dall’altro lato il sito del MEF annuncia “BTP ITALIA, lo strumento che protegge dall’inflazione, in emissione dal 14 a 17 novembre. Con premio fedeltà” e ancora “BTP Italia: la nuova emissione al via da lunedì 14 novembre con tasso cedolare minimo garantito dell’1,60%”.
È possibile che a fronte di una inflazione sopra il 10% (dato ISTAT, ente pubblico, quindi fonte ufficiale) ci sia il MEF (anche questo un sito governativo) che promette di proteggerti dall’inflazione grazie ad una cedola che non arriva nemmeno al 2%? Forse c’è qualcosa che io non capisco… Perché siamo presi in giro in modo così offensivo? Perché pochi se ne accorgono e di quei pochi nessuno dice nulla. Chi ci prova viene “escluso” prima di riuscire a far passare il messaggio di allarme: attaccate il cervello e pensate con la vostra testa! Purtroppo questo grido non arriva.
Dicevo quindi che le banche si “stabilizzano” grazie a Basilea 3 ma in qualche modo dovranno convertire la loro carta igienica in qualcosa che abbia valore. Non sarà immediato, richiederà un po’ di tempo e questo significa che le banche non dovrebbero subire crisi, a meno di attacchi deliberati e mirati al crollo di gruppi e/o istituti (ma chi vuoi che faccia una cosa del genere…). Probabilmente già ora, ma anche nel 2023, per il cittadino sarà sempre più difficile ottenere finanziamenti, mutui o prestiti da istituti bancari.
Vorrei farti notare che gli istituti bancari italiani hanno nelle loro tasche circa 400 miliardi di BTP. Questi BTP sono debiti e se vengono dichiarati rischiosi, cioè illiquidi, sai che cosa significa? Già ora il debito pubblico italiano si aggira sui 2.000 miliardi. Quei 400 miliardi dovrebbero essere convertiti. Ma come? Come si fa a trasformare quella illiquidità in liquidità? Come si fa a convincere qualcuno a prestarti denaro (liquido) dandogli in cambio qualcosa di estremamente rischioso? Tu lo faresti? Io no. Allora le banche dovrebbero aumentare le proprie riserve, magari acquistando… oro (anche Basilea strizza l’occhio all’oro). Su questo non ci sono dubbi. Ma con quali denari dovrebbero acquistare l’oro? Sempre con i tuoi, quelli che gli italiani hanno nei conti correnti.
Dei Paesi BRICS (+ altri) ne parleremo un’altra volta, parlando ancora dell’oro, del suo attuale valore, della possibile diminuzione del valore nel breve (perché ci sono Paesi che ne stanno immettendo sul mercato) e di cosa potrebbe accadere successivamente. Per ora ci fermiamo qui, a questa info sulla situazione finanziaria delle banche.
Giuliano Vendrame
Si Systems Trieste
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Tags: banca centrale, banche, basilea 3, oro, titoli di stato