Cashback o Extra Cashback, siamo sicuri che non sia una patrimoniale?
Cashback o Extra Cashback, siamo sicuri che non sia una patrimoniale?
Se ne parla molto, ma qualcosa non viene detto chiaramente. Prima di spiegare perché potrebbe essere una patrimoniale sono necessarie una premessa e delle precisazioni, sperando di riuscire a non complicare le cose ma di renderle chiare e di facile comprensione.
Premessa. Questa è una lotteria, e agli italiani piace molto il gioco, è una specie di droga (infatti può dare assuefazione).
Extra Cashback. Si tratta di un rimborso pari al 10% della somma spesa da privati senza usare i contanti e non per acquisti online. C’è un limite massimo rimborsabile (150 euro) e ci sono due vincoli di cui non se ne parla molto. Per l’Extra Cashback (solo in dicembre, periodo in cui è più facile essere propensi all’acquisto) bisogna: 1) fare almeno 10 transazioni e 2) non si potrà ricevere più di 15 euro di rimborso per ogni transazione (se faccio 9 transazioni da 200 euro l’una, spenderò 1.800 euro ma non otterrò nessun rimborso [pari allo 0%, non 180 euro e nemmeno 150 euro, pari al tetto massimo ottenibile], se faccio 10 transazioni da 200 euro l’una, spenderò 2.000 euro ma otterrò 150 euro di rimborso [pari al 7,5% e non 200 euro], se faccio 10 transazioni da 150 euro l’una otterrò 150 euro di rimborso [pari al 10%). Più spendo e più si abbassa la percentuale di rimborso, sempre che io riesca a fare il minimo di 10 transazioni di pagamento. Attenzione a non pensare di frazionare gli scontrini, in caso di una unica spesa “importante”. La App non si lascia ingannare e li sa ricondurre ad una sola operazione.
Cashback. Con il prossimo anno la cosa si complica perché le transazioni da fare nel semestre devono essere 50. Quindi in sei mesi dovrò spendere 1.500 euro, con 50 transazioni minime, per avere il rimborso di 150 euro (sempre con le regole incrociate – importi + 10% sugli acquisti – di cui ho scritto sopra). Se al 30 giugno avrò fatto 48 transazioni non otterrò alcun rimborso ed il tutto si azzera per ricominciare dal 01 luglio.
Perché potrebbe essere una patrimoniale? Quale collegamento ci potrà mai essere tra le commissioni sulle transazioni di un POS, che incassano le banche, con una tassa patrimoniale che è (dovrebbe essere) esatta direttamente dallo Stato? Anche qui una premessa è necessaria. La Cassa Depositi e Prestiti (CDP) è una società per azioni a controllo pubblico, considerata la “cassaforte dello Stato”. Azionista di maggioranza è il Ministero dell’Economia e delle Finanze con l’82,77%. Il 15,93% delle azioni le detengono le varie Fondazioni Bancarie. Il Monte dei Paschi di Siena è detenuto al 68,25% sempre dal MEF, che detiene anche il 29,26% delle Poste Italiane. Questi dati sono tratti dal sito ufficiale della CDP (https://www.cdp.it/sitointernet/it/homepage.page). Volendo leggere una sintesi della CDP, la si può trovare anche su Wikipedia. Non credo che serva dire altro, dovrebbe essere abbastanza chiaro.
La ricchezza privata degli italiani fa gola (come ho già scritto in precedenti articoli), ma come fare per farla scivolare via dal privato e dirottarne parte? Non da subito, non da tutte le Banche, non per tutte le transazioni, ci saranno applicate delle commissioni/oneri di transazione che in dicembre, con l’Extra Cashback, non sono applicate. Ma quale generosità, per spiegare meglio userò un paragone poco edificante ma che rende bene l’idea. Lo spacciatore offre gratis la prima dose, ben sapendo che poi il malcapitato sarà costretto a tornare da lui. Lo lega con la droga (il gioco, in questo caso). L’illusione del rimborso, che effettivamente avverrà, per taluni sarà probabilmente ancor più ottenebrante ed incentiverà il giocatore ad insistere, perché convinto che vincerà ancora. Ma intanto la pratica sarà comune, diffusa ed accettata. Qui di seguito le indicazioni di alcuni circuiti POS e/o bancarie a riguardo delle commissioni applicate, aggiornate ad oggi:
- Nexi: sino a tutto il 2021 estende il rimborso delle commissioni sui pagamenti sino a 10 euro (domanda: perché farlo pagare se dopo – quando e come – lo rimborserai? E dal 2022, a quanto ammonteranno le commissioni?)
- UniCredit: nessuna commissione sotto i 10 euro (non dice sino a quando oppure se è per sempre)
- Bancomat: dal 2021 e sino a tutto il 2023 annullerà le commissioni di circuito e interbancaria per i pagamenti fino a 5 euro.
- MasterCard e American Express: nessuna variazione sull’attuale piano tariffario
- Altri Istituti di Credito hanno deciso di applicare sconti sull’attivazione del POS oppure non fanno pagare commissioni sul transato, applicando però dei canoni mensili per l’utilizzo del POS.
Credito d’imposta: siamo sicuri che questo non potrà essere un argomento che nasconda delle “difficoltà” sul quantum per il rimborso delle commissioni sul transato?
Sentiamo dire che è per la lotta all’evasione fiscale che viene incentivato il pagamento elettronico. Ma la versione che l’eliminazione del contante sia lo strumento per eliminare l’evasione vi sembra plausibile? Le grosse somme evase si trovano negli scontrini, non emessi, di 1 euro per un caffè? Vero che tutto deve essere regolarmente dichiarato ma diciamo che per eliminare l’evasione la strada è un’altra, ed i soggetti che evadono grosse cifre non li troviamo nei negozi/pubblici esercizi. Si dovrebbe incominciare a vedere quante sedi estere (chissà perché in Paesi a tassazione agevolata) hanno le aziende che producono in Italia. Ma non è questo l’argomento di cui si sta parlando ora.
Potrebbe accadere che ci troveremo di fronte ad effetti collaterali. Non pensate che potranno essere degli aumenti dei prezzi? È già accaduta la stessa cosa nel passato con i buoni pasto. Non potrebbe accadere che un idraulico o un meccanico – non me ne vogliano, sono i più abusati ma efficaci esempi – ci proporranno due prezzi per lo stesso lavoro (in cui quello meno caro sarà senz’altro più vantaggioso perché il risparmio immediato sarà notevolmente più elevato del futuro rimborso)?
Giuliano Vendrame
Si Systems Trieste
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Tags: cashback, lotteria degli scontrini