Governo Meloni, 4 mesi, è veramente un successo?
Governo Meloni, 4 mesi, è veramente un successo?
All’interno della maggioranza, ed anche i giornalisti schierati nella stessa direzione, non fanno altro che vantare i meriti, i successi e l’impegno del governo. Il governo ha fatto bene e le ultime elezioni regionali in Lombardia e Lazio lo certificano. Ma è vero, è proprio così? Tutti se lo ripetono, però…
Primo fra tutti l’affluenza alle urne continua a calare. I risultati (di cui nessuno parla) non manifestano coerenza con quanto strombazzato prima delle elezioni, le famose promesse elettorali (quelle che fanno tutti, a prescindere dallo schieramento politico) vengono puntualmente disattese. Ci sono migliaia di scuse che vengono addotte per giustificare la posizione diversa (a volte proprio contraria) rispetto al prima ed il dopo elezioni.
Se facciamo un bilancio dei primi mesi di questo governo possiamo notare alcune delle promesse non mantenute:
Accise e IVA
Su Youtube gira un video della Meloni che fa rifornimento e spara a zero sulle accise. Ora la Meloni dice che dal 2019 ad oggi le cose sono cambiate. Ma se vedi il programma elettorale di Fratelli di Italia, al punto 17, pagina 26, viene promessa una cosa, la stessa di 4 anni prima. Viene da pensare che le cose siano cambiate non perchè sono passati ¾ anni, ma sono cambiate perchè ora Lei è al Governo.
Auto motore endotermico
Da Bruxelles (da Bruxelles? Ma chi comanda a casa mia?) è arrivata poi un’altra decisione che avrà pesanti ripercussioni sulla vita dei cittadini italiani: lo stop alla vendita auto a benzina e diesel dal 2035. In campagna elettorale la Meloni sembrava essere piuttosto contraria a questa scelta. Anche qui una promessa che è rimasta tale.
Cessione del credito/Superbonus
Ecco una delle ultime decisioni prese dal Governo e che riguarda il superbonus, la misura introdotta dall’esecutivo Conte II per incentivare le ristrutturazioni edilizie. Con l’ultimo decreto entrato in vigore è stato disposto il divieto di cessione dei crediti di imposta, anche se la Meloni – in campagna elettorale – diceva: “Fratelli d’Italia è sempre intervenuta affinché non si cambiassero le regole in corso (sul superbonus) e proponendo più volte misure per sbloccare il mercato dei crediti incagliati”.
Domanda: ma adesso chi pagherà quindi le ristrutturazioni abitative che la UE (che bella scusa, è comodo dare sempre la colpa ad altri) ci obbliga a fare? Senza superbonus sarà tutto a carico dei cittadini. Perchè non tiriamo fuori gli attributi e diciamo che a casa mia si fa come dico io? Semplice, gli attributi li abbiamo regalati a chi comanda veramente e l’unica cosa che ci è consentito dire è: Sissignore!
Case green
Ed è proprio sulla direttiva UE che il giudizio di Giorgia Meloni sembra essere completamente ribaltato. Nel dicembre 2021, Fratelli d’Italia con Meloni in testa era fieramente all’opposizione e, a proposito delle direttive europee sull’efficientamento energetico, andava gridando: “Un provvedimento che presenta palesi profili di incostituzionalità. È foriero di un ambientalismo ideologico. E che se applicato avrebbe un impatto devastante sul mercato immobiliare, sui cittadini e sulle famiglie. Fratelli d’Italia raccoglie l’allarme lanciato dalle categorie, a partire da Confedilizia. E si batterà contro questa direttiva. Giù le mani dalla casa degli italiani”.
Si preparava per la battaglia? Però poi ci sono state le elezioni, la Meloni ha vinto e manda avanti il Ministro dell’Energia Fratin, in sede europea, ad esporre il pensiero di Fratelli di Italia con le seguenti parole: “La proposta della Presidenza rappresenta un compromesso, un equilibrio, tra ambizione e fattibilità, in uno spirito che quindi possiamo accettare”.
A questo punto viene da chiedersi: di tutte le promesse fatte in campagna elettorale c’è qualcosa che è stato finora rispettato? Non si può criticare tutto. Un paio di promesse sono state mantenute:
Armi in Ucraina (con i soldi tuoi!)
Sì, l’invio di armi all’Ucraina. In quest’ambito la diligenza del Governo ha oltrepassato i confini dello zelo. Nei pochi mesi dal suo insediamento Giorgia Meloni è riuscita a fare approvare un sesto pacchetto di armi direzione Kiev, confermare l’aumento delle spese militare ed incontrare personalmente Zelensky.
Reintegro dei medici sospesi
Finora l’unica cosa fatta come promessa, in controtendenza con il precedente Governo, resta quindi il reintegro dei medici sospesi perché non vaccinati contro il Covid.
Gli italiani si aspettavano molto di più e la scarsa affluenza alle ultime elezioni regionali certifica il sentimento di delusione diffusa nei confronti dell’attuale esecutivo.
Giuliano Vendrame
Si Systems Trieste
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Tags: governo meloni