Recovery Plan, ma cosa vogliono la Polonia e l’Ungheria?
Recovery Plan, ma cosa vogliono la Polonia e l’Ungheria?
Ma questi Paesi che peso hanno? Quanto hanno contribuito da quando seono nella UE e quanto hanno ricevuto? Ma davvero pretedono di “far morire” attività economiche altrui? E per quale scopo?
Il Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, al Parlamento europeo in seduta plenaria ha affermato che se qualche paese (nello specifico Polonia ed Ungheria) fosse contrario al Recovery Plan potrà fare ricorso alla Corte europea di giustizia. “L’Ue aspetta il via libera per il Qfp e NextGenerationEu. La Commissione a maggio ha presentato il suo programma, i 27 capi di Stato e di Governo si sono incontrati a luglio, voi, deputati, avete approfondito il pacchetto. Ora abbiamo in mano un risultato che ha considerato le molte esigenze politiche espresse e ci sono due Stati membri che hanno espresso dei dubbi. La via migliore sarebbe riuscire ad accantonare questi dubbi. A luglio i 27 Stati si erano anche accordati su un meccanismo di condizionalità. Si tratta di casi in cui ci siano violazioni contro il principio dello Stato di diritto che potrebbero mettere a repentaglio il bilancio dell’Ue. È una cosa necessaria, proporzionale, corretta ed è difficile immaginare che in Europa qualcuno possa avere qualcosa da ridire su questo“.
Ursula von der Leyen ha poi continuato affermando che “Se qualcuno avesse dei dubbi si può adire la Corte europea di Giustizia e nuove regole possono essere vagliate con grande attenzione. Questa è la sede in cui dirimiamo le controversie su testi giuridici. Non possiamo lasciare che i milioni di cittadini che hanno bisogno del nostro aiuto siano lasciati senza una risposta. Dobbiamo dare una risposta rapida. Questo vale in modo particolare visto che la situazione della pandemia resta grave“.
Giuliano Vendrame
Si Systems Trieste