Emergenza Coronavirus e i miliardi “a caso”…
Emergenza Coronavirus. In questo periodo il governo Conte ha distribuito decine di miliardi a “caso”, in un modo a volte veramente difficile da giustificare, è sufficiente pensare:
- ai mille euro regalati alle colf che non hanno perso il lavoro,
- agli aiuti ai lavoratori in nero,
- ai miliardi di crediti garantiti dallo Stato a imprese che si fa fatica a definire italiane,
- ai crediti d’imposta per importi superiori alle spese effettuate,
- e così via…
Un crescendo di approssimazione e dilettantismo che ha costretto lo stesso governo in un’infinità di occasioni, a correggere norme appena emanate perché palesemente errate, inapplicabili, incomprensibili.
Ma in questa distribuzione, spesso solo virtuale e propagandistica, il Governo si è dimenticato delle professioni ordinistiche. Il ministro dell’economia, Roberto Gualtieri, prova a giustificarsi sostenendo che i professionisti sono persone fisiche e che quindi non possono avere gli stessi aiuti previsti per le imprese. Ma come? La “Raccomandazione europea 2003/361/Ce” ed il D. Lgs. 81/2017 “Jobs act degli autonomi” equiparano imprese e professionisti!
Se si pensa che i professionisti siano dei privilegiati e che in questi mesi non hanno subito gli stessi danni degli altri lavoratori autonomi, allora bastava mantenere il requisito del calo di fatturato per tagliarli fuori dal contributo a fondo perduto, al pari di quanto previsto per gli artigiani e commercianti.
Commercialisti, tributaristi, fiscalisti, non sono forse stati parte importante e primaria nella digitalizzazione del sistema fiscale? I consulenti del lavoro non hanno fatto lo stesso con il sistema previdenziale? Gli avvocati non hanno forse sostenuto in molte occasioni i costi della digitalizzazione del sistema giudiziario? Ecc. ecc. In cambio di cosa? Promesse non mantenute di riconoscimento di una sussidiarietà che è nei fatti ma non ancora nel diritto.
Perchè invece non valorizzarli? Perchè non dare merito e non dare un valore alla loro conoscenza che forse è l’unico vaccino contro i pasticci di una burocrazia ingrabugliata ed avviluppata nella difesa dei propri privilegi e prerogative? Perchè non dare un ruolo importante per il funzionamento di una struttura pubblica sempre più vicina ad un collasso?
Giuliano Vendrame
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