Casa green, per ora nessun obbligo di adeguarla
Casa green, per ora nessun obbligo di adeguarla
Non si fa (ma solo momentaneamente!) la ristrutturazione delle case “inquinanti”. Non c’è l’accordo sulla direttiva Case green. Fine! Basta! Anzi no… Ne riparliamo in dicembre, ma il “cosa,come, quando” lo stabiliranno gli Stati membri. Nella notte tra il 12 ed il 13 ottobre 2023, il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea, che rappresenta i ministri dei 27 stati membri, non hanno raggiunto un punto in comune sulla direttiva Case green (Direttiva Ebpd), il cui testo approvato dal Parlamento europeo imponeva la ristrutturazione entro il 2033 di tutti gli edifici abitativi nelle classi E, F, G.
Purtroppo però le posizioni delle due istituzioni si stanno avvicinando. Tra gli accordi raggiunti c’è quello di far saltare l’obbligo di ristrutturazione degli edifici. “Sarà invece compito degli stati membri predisporre un piano per ridurre il consumo energetico dell’intero parco edilizio residenziale, con target progressivi di riduzione che saranno oggetto del prossimo negoziato“, spiega l’europarlamentare leghista Isabella Tovaglieri e membro della commissione industria ed energia del Parlamento europeo e relatrice ombra per il Gruppo Identità e Democrazia della direttiva.
Ciascuno stato sarà libero di scegliere (quindi di imporre ai propri schiavi) le misure più adatte al proprio contesto per ridurre il consumo energetico degli immobili. Il nuovo testo potrebbe quindi prevedere che gli stati membri stabiliscano un graduale piano di rinnovamento degli edifici da qui al 2050, che abbia come obiettivo la riduzione del consumo di energia dell’intero parco edilizio residenziale, calcolato in kWh/m2/anno, con dei passi minimi ma vincolanti, che però non sono ancora stati decisi.
“Il governo italiano, sostenuto dalla linea dura della Lega, è riuscito a far cancellare dal testo della direttiva alcuni degli articoli più controversi, come quello sui famigerati mutui green, che avrebbero reso invendibili gli immobili nelle classi energetiche più basse. È stato cancellato anche l’obbligo di installare colonnine di ricarica elettrica e di cablare i parcheggi negli edifici residenziali già esistenti. Quanto alle certificazioni energetiche degli edifici, rimarranno quelle in vigore oggi e gli stati membri potranno definire le classi in autonomia, con una validità di 10 anni”, dice sempre la Tovaglieri.
Per il momento gli italiani possono dormire sonni tranquilli. Non ne sari così sicuro, anzifacciamo attenzione.
“Ottenendo una marcia indietro dell’Eurocamera su alcuni obblighi di efficientamento, abbiamo di fatto bloccato l’ipotesi di una eco-patrimoniale sulla casa a carico delle famiglie italiane”. Ma no?! Io credo che loro abbiano sia le possibilità, sia la capacità di inventare altre eco-tasse. Mi viene l’eco-ansia solo a pensarci. Con l’edilizia, ed in particolare il superbonus 110% non è ancora finita, stanno ancora facendo un tira e molla che ci farà danni economici mica da ridere…
Giuliano Vendrame
17/10/2023
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