
Concordato preventivo biennale: se lo rifiuti parte una verifica
Concordato preventivo biennale: se lo rifiuti parte una verifica
Se il contribuente che si dichiara disposto a sottoscrivere l’accordo con il fisco poi non invia i dati, non accetta la proposta dell’AE o decade dal concordato, rischia seriamente un controllo fiscale. Nei documenti si parla in maniera chiara di inserimento del contribuente in liste selettive ai fini delle competenti verifiche da parte dell’amministrazione finanziaria e questa conseguenza potrebbe pesantemente minare l’appeal dello strumento.
Se in caso di decadenza dall’istituto, il rischio di controllo poteva essere una conseguenza accettabile, risulta molto meno “compliance” invece l’inserimento nelle liste di controllo del contribuente che rifiuta la proposta del fisco che di fatto rende quasi obbligatorio sottoscrivere il concordato una volta iniziato l’iter procedurale. Ci sono 4 passaggi per aderire CPB, il cui primo anno di applicazione, il 2024, sarà di rodaggio con termini per sottoscrivere il patto posticipati di 30 giorni.
Per formalizzare il patto tra fisco e contribuente si parte il 15 marzo di ogni anno data entro la quale l’AE metterà a disposizione di esercenti attività d’impresa, arti o professioni ai quali si rendono applicabili gli indici sintetici di affidabilità e dei forfettari, specifici programmi informatici per l’acquisizione dei dati necessari per l’elaborazione della proposta.
Per la fase due la palla passa al contribuente che potrà entro il 20 giugno di ogni anno trasmettere i propri dati all’amministrazioni finanziaria.
Successivamente, entro il 25 giugno, l’AE formulerà e renderà nota ai richiedenti la proposta per la definizione biennale del reddito, sulla base dei dati messi a disposizione del contribuente anche utilizzando le informazioni già presenti nelle banche dati dell’amministrazione.
L’ultimo passaggio spetta nuovamente al contribuente che potrà entro il 30 giugno decidere se accettare o declinare la proposta di concordato e versare le relative imposte.
Va ricordato che unicamente per il 2024, il primo anno di utilizzo dell’istituto anche per un adeguato rodaggio dello strumento, i termini fissati al 30 giugno slittano di 30 giorni.
Giuliano Vendrame
18/11/2023
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