
Crediti fiscali: cento miliardi incagliati
Crediti fiscali: cento miliardi incagliati
105.500.000.000 di euro, si scrive così. Al 31.12.2022 questa era la somma dei crediti fiscali “incagliati”. Incagliati? Ma cosa vuole dire? Cosa c’entra Schettino? I crediti sono lì fermi perché, cavilli e lenti artifizi burocratici a parte, non c’è ancora la volontà di sistemare la faccenda. Mi chiedo perché ancora le imprese edili devono soffrire? Basterebbe dare il via alle compensazioni. Sinora questa strada è stata percorsa per un importo pari a 6.600.000.000 di euro.
Sono stati a suo tempo promessi incentivi al fine (almeno a parole ce lo avevano fatto credere) di rilanciare l’economia. Così nacque il Superbonus. Ma già doveva far riflettere il fatto che a fronte di una spesa di 100 euro te ne avrebbero resi 110! Qualcuno diceva: dov’è la trappola. Purtroppo ci stiamo arrivando. La trappola non è stata tesa solo ai proprietari, ma anche alle imprese e ai dipendenti delle imprese.
I proprietari che – se tutto va bene – da oggi si dovranno pagare da soli l’intero intervento (se ancora vorranno farlo). Forse non ci sarà la scura dell’ipoteca dello stato sull’immobile… ciò che è rimasta inalterata è la possibilità di detrazione ordinaria in dichiarazione dei redditi. Sempre che abbiano capienza
Le imprese che se non vedono rientrare i soldi, con il credito di imposta, corrono il rischio di andare a gambe all’aria. Purtroppo a qualcuno è già successo e molte altre vivono sul filo del rasoio. I dipendenti, purtroppo per loro, sono legati all’impresa da cui dipendono.
La banche cosa fanno? Oggi una banca è disposta a completare procedure di cessioni crediti su lavori avviati negli anni passati acquistando l’originario credito 110 svalutandolo del 25/28%.
Giuliano Vendrame
Si Systems Trieste
PER CONTATTI compilate l’apposito form
Seguici su Facebook
Tags: banche, crediti d'imposta, crediti fiscali