Elusione, identificati più di 200 milioni da recuperare
Elusione, identificati più di 200 milioni da recuperare
Società occulte ed esterovestizione, la Guardia di finanza nel 2022 ha identificato ben oltre 200 milioni di euro da recuperare in soli quattro casi legati ad attività assicurative, e-commerce, plusvalenze e scommesse. Sono i dati che emergono dalla relazione della Corte dei Conti sul rendiconto generale dello Stato del 2022, pubblicata il 28 giugno. L’attività di indagine si è concentrata su società di comodo o società interposte prive di una struttura organizzativa adeguata a svolgere un’effettiva attività economica.
Inoltre, sono stati riscontrati casi di omessa dichiarazione dei redditi da parte di stabili organizzazioni occulte e di persone fisiche e giuridiche fittizie residenti all’estero, nonché di manipolazione dei prezzi di trasferimento.
Tra i casi più rilevanti, la Corte dei Conti ha riportato quello riguardante Lombard international Assurance, compagnia assicurativa lussemburghese di proprietà del fondo americano Blackstone, specializzata nella distribuzione di polizze finanziarie di tipo “unit linked”. La società ha dovuto versare 52,7 milioni di euro all’Agenzia delle entrate per risolvere un contenzioso originato dalla contestazione di una “stabile organizzazione occulta” e di dichiarazioni dei redditi considerate “non congrue”.
La Corte dei Conti ha anche evidenziato la verifica condotta nei confronti della stabile organizzazione occultata appartenente al gruppo inglese Farfetch, attivo negli ultimi dieci anni come marketplace virtuale e fornitore di servizi per imprese italiane nel settore dell’abbigliamento di lusso. Durante l’indagine, la società ha ammesso le contestazioni e ha provveduto a pagare 12 milioni di euro all’Erario per risolvere ogni questione pendente. La società si è inoltre impegnata a versare le imposte in futuro costituendo una nuova società di diritto italiano. Le indagini innovative della Guardia di finanza hanno anche permesso di riconoscere l’esistenza della stabile organizzazione della società nella dimora del dipendente, che operava in Italia per conto della società di diritto inglese.
Nell’ambito di un’azione mirata a contrastare i fenomeni di treaty shopping di tassazione delle plusvalenze derivanti dalla vendita di partecipazioni qualificate in società residenti, è stata completata un’attività di verifica riguardante le plusvalenze ottenute da due società di diritto lussemburghese, relative alla vendita delle partecipazioni possedute in due differenti aziende italiane. In seguito alle attività di verifica, sono state riscontrate violazioni riguardanti l’omessa presentazione della dichiarazione dei redditi, successivamente regolate tramite accordi di accertamento con adesione, con un versamento di oltre 29,5 milioni di euro a titolo di Ires, sanzioni e interessi. Durante le indagini è stata esaminata anche l’attività di un fondo di private equity, facente parte di un gruppo francese, riguardante gli investimenti aziendali effettuati in Italia attraverso special purpose vehicles situati in Lussemburgo. Si è rilevato che tutte le società coinvolte agivano senza avere una vera struttura aziendale o attività economica e commerciale, servendo solo da intermediari tra i veri contraenti rappresentati dai fondi di private equity francesi e le operazioni aziendali in Italia.
Infine, nel 2022 è stata condotta un’ispezione complessa nei confronti di un bookmaker, una società di diritto maltese, che ha operato in Italia attraverso una stabile organizzazione occulta a Palermo. La società ha condotto illegalmente la raccolta di scommesse in tutto il territorio nazionale, utilizzando una rete di centri trasmissione dati e punti vendita ricarica non autorizzati e non controllati dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Grazie a un modello organizzativo articolato su più livelli e diffuso su tutto il territorio italiano, la società ha raccolto scommesse per centinaia di milioni di euro, senza sottostare a nessuna imposizione fiscale riguardo all’imposta sui redditi e all’Irap, e solo parzialmente sottoposta all’Imposta unica sulle scommesse. Complessivamente, durante le indagini, sono stati individuati ricavi non dichiarati per oltre 860 milioni di euro e una base imponibile di oltre 60 milioni di euro ai fini dell’Ires e dell’Irap.
Inoltre, è stata rilevata una somma di 98,5 milioni di euro di Imposta unica sulle scommesse evasa.
Giuliano Vendrame
30/07/2023
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Tags: agenzia delle entrate, dichiarazione dei redditi, elusione, evasione fiscale, guardia di finanza, imposte sui redditi