Flat Tax: magia? No, illusionismo!
Flat Tax: magia? No, illusionismo!
Flat Tax… In effetti molti si erano illusi di poter godere di un regime agevolato: il forfettario. Dimentichiamo il super forfettario (quello del tetto dei 100.000 euro di fatturato). Restiamo su quelle partite iva aventi ricavi o compensi sino a 65.000 euro. Godevano del regime agevolato detto forfettario.
Semplifico per velocità di esposizione. In questo regime si paga una tassa fissa del 15% (questa era una vera flat tax). In teoria essi non avevano obbligo di tenere una contabilità analitica (anche se certi adempimenti richiesti era impossibile non farla) e soprattutto non avevano l’obbligo di tenere la documentazione fiscale. Probabilmente dovranno cominciare a tenere i registri, conti, fatture di acquisto, ecc.
Quindi le promesse di un regime agevolato vengono così ribaltate e disattese. Non si tratta di magia ma di illusione. L’illusione di chi ha creduto nelle promesse ed ora vede il governo rimangiarsi quanto promesso.
Però c’è sempre la contropartita a cui lo Stato dovrebbe prestare attenzione. Mi spiego. Avendo avuto un regime “agevolato” in cui si pagava una tassa fissa e non c’era la possibilità di scaricare nessun acquisto e dovendo ora passare ad un regime “tradizionale” in cui si possono detrarre i costi inerenti all’attività, mi sorge una domanda: non è che – grazie a questa novità – adesso ci saranno talmente tanti costi che quanto lo Stato andrà ad incassare sarà di molto inferiore al 15% fisso della situazione precedente?
Le banche ringraziano!
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