Impronte digitali dipendenti pubblici: la rilevazione non si fa più…
Impronte digitali dipendenti pubblici: la rilevazione non si fa più…
Potevamo forse cambiare idea? Certo che sì! La questione riguarda la rilevazione delle impronte digitali dei dipendenti pubblici per stanare i furbetti del cartellino.
La misura, fortemente voluta dall’ex ministro Bongiorno (Lega), non convince Fabiana Dadone (M5s), nuova numero uno della Funzione Pubblica, perché rappresenta «un uso criminalizzante della tecnologia» che porta con sé un pregiudizio negativo verso i dipendenti pubblici. Con l’effetto di deprimere «anche chi ogni mattina si reca sul posto di lavoro con energia ed entusiasmo».
Non riesco a non pensare (male) e mi chiedo se si possono argomentare delle motivazioni del genere, “pregiudizio”, “effetto deprimente”? Ma dove siamo? Se io non ho nulla da nascondere, ben venga uno strumento che mi rende giustizia e scopre qualche collega che fa il furbo, costringendomi a lavorare anche per lui.
Non solo adesso – molto probabilmente – verrà abolita la rilevazione digitale delle impronte, ma si pensa a “rafforzare” l’organico. In parole povere, apriamo le porte al nepotismo e piazziamo di nuovo parenti ed amici nei posti pubblici. Ma non sarebbe sufficiente fare lavorare di più e meglio chi è già presente, invece di aumentare la spesa pubblica (solo per garantirsi dei voti).
Per informazioni e consulenze CONTATTACI QUI o allo 040 347 8315.