
Interpello Agenzia delle Entrate a pagamento: ci siamo!
Interpello Agenzia delle Entrate a pagamento: ci siamo!
Interpello a pagamento e per sei. Nasce la consulenza semplificata e le circolari diventano fluide. La legge delega fiscale interviene anche sulla prassi amministrativa provando a mettere ordine nel fiume di interpelli e chiarimenti che si sono stratificati dall’ultima riforma del 2015 a oggi. Prima di descrivere cosa prevede il decreto legislativo direi che sarebbe bene capire il perché della enorme quantità di interpelli. Intanto chiariamo cosa sia l’interpello.
L’AE lo definisce così “L’interpello è un’istanza che il contribuente rivolge all’Agenzia delle Entrate prima di attuare un comportamento fiscalmente rilevante, per ottenere chiarimenti in relazione a un caso concreto e personale in merito all’interpretazione, all’applicazione o alla disapplicazione di norme di legge di varia natura relative a tributi erariali.” Quindi, se si pensa che di interpelli ce ne siano troppi, non sarà che ci sono tante norme interpretabili? Forse che la materia fiscale è densa di cose che non sono ben delineate ed inquadrate? Mah…
Nel decreto legislativo sulla riforma dello statuto del contribuente approvato dal consiglio dei ministri il 23.10.2023 ci sono una serie di articoli dedicati alla prassi fiscale.
Le circolari, quelle dedicate alle nuove disposizioni tributarie e quelle interpretative e applicative potranno essere adottate dopo il confronto con gli interlocutori istituzionali o altri, spiega la relazione di accompagnamento, ordini professionali e associazioni. La pubblica consultazione avverrà soprattutto quando la prassi impatterà su un numero ampio di contribuenti o quando modifica rispetto al passato l’indirizzo interpretativo seguito in precedenza.
Scompaiono i principi di diritto e si crea una consulenza giuridica non rivolta al singolo contribuente ma un canale diretto con gli ordini professionali e i loro sindacati, gli enti e le amministrazioni dello stato.
Una consultazione, consulenza semplificata, più immediata per i contribuenti meno pratici della cosa fiscale tipo persone fisiche, non residenti, contribuenti di minori dimensioni. Questa attività non sostituisce affatto il call center dell’AE. Si tratta della banca dati rivista e corretta verso la quale il contribuente può presentare il proprio quesito se l’istanza non è già presente e trattata in archivio la risposta automatizzata indica che si può presentare interpello. Questa sorta di intelligenza artificiale (?) in divenire prova anche a individuare la soluzione al caso soluzione, si specifica che non ha lo stesso riconoscimento dell’interpello ma per il caso concreto non fa scattare l’applicazione delle sanzioni.
Tutto quello sin qui spiegato dovrebbe essere un aiuto al contribuente. In questo modo dovrebbe poter trovare la soluzione al proprio dubbio, evitando così l’interpello. Almeno si spera.
La riduzione della mole degli interpelli passa per la riqualificazione dell’istituto. Da un unico grande calderone di pareri motivati dei contribuenti si avranno 6 possibili tipi di interpello: quello interpretativo, quello qualificatorio, quello antiabuso, quello disapplicativo, quello probatorio e quello per i “ricconi”.
L’interpello non sarà gratis, si dovrà pagare proporzionalmente alla base della tipologia del contribuente, al valore ed alla complessità della questione rappresentata nell’istanza. Le entrate del nuovo balzello servirà a formare i dipendenti dell’agenzia delle entrate (anche qui mi chiedo se non fosse stato il caso PRIMA di formare chi deve dare le risposte, e poi fargliele dare, piuttosto che viceversa).
Il termine per dare risposta è di 90 giorni ma l’Agenzia può richiedere, come peraltro già accade, documentazione integrativa. Anche per i funzionari fiscali è riconosciuto il periodo di sospensione dei termini dal 01.08 al 31.08 di ogni anno. Inoltre se il termine della risposta scade di sabato o in un giorno festivo non lavorativo agli interpelli si risponde il giorno lavorativo successivo. La risposta di interpello non è impugnabile.
Giuliano Vendrame
29/10/2023
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Tags: agenzia delle entrate, interpello