Sanatoria INPS (con sorpresa) per riavere i contributi cancellati dalla rottamazione
Sanatoria INPS (con sorpresa) per riavere i contributi cancellati dalla rottamazione
Nella circolare n. 86/2023 l’Inps detta le istruzioni e pubblica i moduli di domanda che gli interessati (commercianti, artigiani, autonomi agricoli, committenti e professionisti iscritti alla gestione separata) possono inviare online entro il 10 novembre, per richiedere i riconteggi dei contributi stralciati con una delle rottamazioni del 2018 o 2023 e così salvare la pensione. Però… eh sì, c’è un però. Mica ti eri illuso che fosse tutto così semplice e facile? C’è una piccola sorpresa. La sanatoria non è indolore. È vero che avevi rottamato le cartelle sotto i 1.000 euro, contenenti contributi, sanzioni ecc. però adesso devi versare, oltre ai contributi (com’è ovvio) anche la sanzioni! Questo dice il Decreto Lavoro, convertito in legge (n° 85/2023).
L’importo riconteggiato, contributi più sanzioni, va versato entro fine anno in maniera «volontaria» (il mancato versamento, in sostanza, non attiverà procedure di riscossione).
La sanatoria intende porre rimedio agli effetti perversi a danno di alcuni lavoratori, derivanti dallo stralcio automatico dei debiti per contributi fino a 1.000 euro. Il problema interessa commercianti, artigiani, autonomi settore agricolo, committenti e professionisti della gestione separata. A differenza dei lavoratori dipendenti, per i quali la rottamazione è “neutrale”, ai lavoratori autonomi può compromettere la futura pensione. Infatti, i lavoratori autonomi, con lo stralcio delle cartelle, si sono ritrovati i contributi cancellati non solo dall’agente di riscossione, ma anche dall’estratto conto dell’Inps con compromissione della futura pensione.
Quindi, per porre rimedio a questi effetti negativi, il Decreto lavoro ha previsto la sanatoria, dando facoltà ai lavoratori interessati di pagare, in unica soluzione o a rate, ma in ogni caso entro il prossimo 31 dicembre 2023, i contributi oggetto di “annullamento automatico” per via delle rottamazioni del 2018 (debiti dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010) e del 2023 (debiti dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015). La sanatoria è praticabile soltanto per contributi non ancora caduti in prescrizione.
Alla sanatoria si accede con domanda che gli interessati possono inviare all’Inps, online, con i due modelli a seconda delle misure di stralcio:
- rottamazione 2018, debiti annullati dal 01.01.2000 al 31.12.2010 (modello 1);
- rottamazione 2023, debiti annullati dal 01.01.2000 al 31.12.2015 (modello 2).
La domanda va presentata tramite “cassetto previdenziale” entro il prossimo 10.11.2023.
Il riconteggio riguarderà, oltre ai contributi, anche le sanzioni fino alla data di stralcio automatico calcolate al tasso all’epoca vigente: 24 ottobre 2018 oppure 30 aprile 2023, a seconda della rottamazione.
Giuliano Vendrame
14/10/2023
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Tags: decreto lavoro, inps, sanatoria