
Credit Suisse, un fallimento in arrivo? (2a parte)
Credit Suisse, un fallimento in arrivo? (2a parte)
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Ed ora la Credit Suisse come sarà vista dagli USA? Non vorrei mai che gli USA volessero accusare nuovamente Credit Suisse e UBS dello stesso reato commesso nel passato, visto che già una volta ha funzionato e le ha fatte andare a gambe all’aria? Forse esagero nel pensare male? Pensi forse che le due banche non possono essere considerate nemiche deli USA? Forse sono amiche?
Qui di seguito ti dico chi sono i maggiori azionisti (se non hanno già venduto tutto o parte delle loro azioni) e poi vedi tu se e come rispondere alla domanda
Azionisti | % |
The Saudi National Bank La Saudi National Bank, è la prima azionista del Credit Suisse ed è controllata dal Public Investment Fund (fondo statale saudita). A gestirla personalmente il Principe ereditario Mohammed Bin Salman. |
9,88% |
Qatar Investment Authority (Investment Management) La proprietà appartiene allo Stato del Qatar. Il presidente è il sovrano regnante Bandar bin Mohammed bin Saoud Al-Thani |
6,80% |
Olayan Europe Ltd. La proprietà è privata e la sede è in Liechtenstein. La famiglia araba Olayan guida da tre generazioni il gruppo. |
3,33% |
Harris Associates LP La proprietà è privata e la sede è in USA – il loro maggior azionista è Liberty Global PLC con 18,70% |
2,99% |
The Vanguard Group, Inc. La proprietà è privata e la sede è in USA – il loro maggiore azionista è BlackRock Fund Advisors con 14,24% |
2,28% |
Dodge & Cox La proprietà è privata e la sede è in USA – il loro secondo possessore di azioni è Harris Associates LP con 3,77% |
2,19% |
Silchester International Investors LLP |
1,96% |
Credit Suisse Group AG |
1,52% |
BlackRock Fund Advisors Dopo che il Fondo pensione statale della Norvegia (Norges Bank Investment Management), ha ridotto la sua partecipazione dal 5% al di sotto del 2%, al 21.03.2018 i cinque maggiori azionisti erano: · Servizi Finanziari PNC – 25,01% · Gruppo Vanguard – 6,23% · BlackRock Inc. – 5,27% · Capital World Investment – 5,16% · Wellington Management Group – 4,37% |
1,52% |
Norges Bank Investment Management Norvegia – Controllata e diretta dalla Banca Centrale Norvegese
|
1,50% |
E per fortuna che ci continuano a ripetere che il sistema bancario è solido e non abbiamo nulla da temere. Credo che vedremo molte banche coinvolte in situazioni (quasi) fallimentari. Ma noi possiamo “#stare sereni” perché “#andrà tutto bene”. Prepariamoci ai botti e soprattutto, cerca strade alternative per proteggere i tuoi risparmi.
Ricordati che il denaro che hai depositato in banca non è più tuo. Se la banca ne ha bisogno, se lo stato ne ha bisogno, insomma… se a qualcuno girano le balle, tu, i tuoi soldi, non li vedi più!
Dici di no? Guarda cosa hanno fatto con le obbligazioni Deutsche Bank: azzerate. Non valgono più nulla. Bisogna svegliarsi e smetterla di credere alle fate.
Se una operazione è funzionale e necessaria per il sistema che comanda, essa viene fatta. In barba alle più elementari regole, principi e diritti delle persone e della democrazia. Democrazia che forse ci siamo illusi che nel passato fosse esistita. Probabilmente era solo una illusione che ci facevano vivere IERI per poterci “telecomandare” OGGI e riuscire a non far credere alla maggior parte delle persone che invece è sempre stata una Matrix. E ci sono riusciti, pochi si sono svegliati. Ma questo non vuol dire che quei pochi non continuino a gridare la verità, nella speranza che qualcuno si possa rendere conto (sempre meglio tardi che mai) dell’enorme presa per il c..o che abbiamo vissuto e che tutt’ora stiamo vivendo.
Volevo lasciarti con un pensiero su cui ragionare un po’. Prova a vedere quali sono i Paesi che aderiscono al BRICS, quali sono quelli che vogliono entrarci. Fatto questo prova a vedere se in qualche maniera ci sono “collegamenti” con la vicenda delle banche in difficoltà. Naturalmente considerando i soci delle banche e la loro nazionalità. Temo che gli USA abbiano parecchie preoccupazioni di veder saltare in aria il loro sistema e la loro egemonia economico-finanziaria. Non hanno copertura aurea, c’è una quantità enorme di dollari in circolazione. Se si instaura un nuovo sistema che non vede più il dollaro come riferimento, la Fed e gli USA corrono il rischio di trovarsi con della carta igienica tra le mani. Questa situazione sarebbe la bancarotta dello stato. Gli USA non lo possono permettere… a nessun costo!
Giuliano Vendrame
Si Systems Trieste
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Tags: banca, credit suisse, fallimento, salvataggio di stato, silicon valley bank