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Superbonus ed incagli, le regioni cosa fanno?

 

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Superbonus ed incagli, le regioni cosa fanno?

Le regioni sono in affanno sugli acquisti dei crediti incagliati dal Superbonus. Sebbene quasi tutte si stiano dotando di una legge regionale per procedere tramite le partecipate agli acquisti di crediti bloccati in edilizia, nei fatti è pronta a partire per gennaio solo la regione Basilicata. In alcuni casi, come quello dell’Emilia-Romagna, le stime sui crediti incagliati è di circa 5-6 mld, ma le disponibilità di acquisto delle società partecipate, per poi compensarli a loro volta con le imposte da versare, è di molto più bassa. Intanto il 30.11.2023 è scaduto il termine per inviare all’Agenzia delle entrate le informazioni proprio in merito ai crediti non utilizzati.

Dopo gli innumerevoli interventi normativi volti a contrastare le frodi e limitare la crescita dei volumi degli interventi sulle agevolazioni edilizie, uno spiraglio all’acquisto dei crediti bloccati delle imprese che non trovano compratori sul mercato del credito sembrava essere arrivato in agosto quando la regione Basilicata ha ricevuto il via libera dal Mineconomia a formulare una legge regionale, riconoscendo alle sue società partecipate la possibilità di acquistare dei crediti per poi usarli in compensazione di tasse. Il via libera arrivava dopo che nel decreto di febbraio era stato espressamente inserito il divieto degli enti locali di procedere all’acquisto di crediti fiscali.

Abruzzo, Lazio, Piemonte, Puglia e Sardegna nel mese di ottobre hanno inserito nel proprio bollettino ufficiale una legge che prevede l’impegno da parte della regione sulla circolazione dei crediti incagliati attraverso i propri enti o società. Infatti, dopo l’entrata in vigore del DL 11/2023 le singole regioni si sono dovute attivare per ricercare le società con i giusti requisiti per l’acquisto. In generale si rileva però che le capacità delle partecipate sono ridotte.

Ad esempio, in Abruzzo su 500 milioni di crediti bloccati, quelli che potranno essere sbloccati con l’intervento delle p.a. sono circa 10 milioni. Nemmeno la Puglia è riuscita a stimare l’ammontare degli incagliati, ma calcola che la società finanziaria Puglia Sviluppo potrà far fronte a circa 60 milioni di crediti. Le altre regioni stanno procedendo con l’individuazione delle società partecipate e la stima dei crediti, nonché alla definizione delle modalità di acquisto. L’assessore regionale piemontese Matteo Marnati, dopo l’approvazione in Giunta in merito alle modalità attuative ha spiegato che è stato istituito un gruppo di lavoro (ma davvero era necessario? Cioè sprecare altri soldi per erogare soldi) “per avviare le necessarie azioni al fine di condurre interlocuzioni per la cooperazione con soggetti che già dispongono di una piattaforma per il monitoraggio dei crediti, censire la capacità di compensazione annua o mensile degli enti pubblici economici regionali, definire le modalità di individuazione del soggetto per certificare la consistenza della pretesa creditoria in cessione e in ultimo interloquire con l’Agenzia delle Entrate”. Mentre la Sardegna stimava a fine 2022 i crediti incagliati a 900 mln e sta procedendo dopo aver approvato ad ottobre un emendamento al collegato.

Calabria, Campania, Lombardia, Marche, Molise, Sicilia, Toscana e Umbria hanno delle proposte di legge sono tutte in Commissione, ma ci sono regioni come l’Umbria che possiede una stima del Cna per cui crediti incagliati sul territorio ammonterebbero a circa 1,5 miliardi o la Campania in cui la stima arriva a 3 miliardi di euro.

A seguito di un esame preliminare la Liguria e l’Emilia-Romagna hanno deciso di accantonare l’idea di una legge sblocca crediti. Mentre l’Emilia-Romagna, dopo aver stimato l’ammontare degli incagliati e la possibilità d’acquisto delle partecipate ha deciso di mettere tutto in stand-by. Secondo il rapporto Enea i crediti incagliati dovrebbero essere 5-6 miliardi di euro e le partecipate potrebbero acquistarne solo 10 milioni. Resta fuori la Val d’Aosta che non si è ancora accodata alla Basilicata e non ha ancora presentato nessuna proposta.

Giuliano Vendrame
05/12/2023

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