
PIL 2022: l’Istat rivede al ribasso la crescita
PIL 2022: l’Istat rivede al ribasso la crescita
L’Istat ha rivisto al ribasso la crescita del Pil nel 2022: +3,7% rispetto al +3,9% indicato nella stima diffusa lo scorso 31 gennaio. Cioè dopo nemmeno 1 mese avviene già la correzione? Per me sarebbe troppo facile dire: te l’avevo detto, tutte le previsioni non sono attendibili. Anzi le previsioni sono sparate a caso (vedi qui) e valgono sino a quando non vengono corrette.
Ma senti cosa dicono all’ISTAT. Nel 2022 l’economia italiana ha registrato una crescita “decisa“, ma inferiore rispetto a quella dell’anno precedente. Decisa? Ma cosa vuol dire decisa? Te lo spiego io. Non vuol dire proprio nulla! Perchè questi pseudo esperti dell’ISTAT parlano del nulla, prendendoti per scemo.
Decisa… E poi si mettono ad elencare dati, numeri, percentuali, esportazioni, importazioni, amministrazioni pubbliche, settore privato, annualità e altri amenicoli che aiutano solo ad ubriacarsi. È tutto finto (vedi qui 2). Meglio un buon bicchiere di vino, alla faccia dell’UE che ci vuole togliere pure quello.
Ma aspetta perchè c’è una simpatica aggiunta, una ciliegina che è degna di una commedia. Senti cosa dice il MEF in una nota, dopo che l’Istat ha certificato l’impatto dei bonus edilizi, soprattutto il Superbonus, sui conti pubblici nel 2022.: “(il Ministero) …prende atto delle decisioni degli istituti di statistica indipendenti che mettono un punto fermo sulla vicenda contabile, i riflessi sul bilancio dei bonus edilizi e delle cessioni dei crediti introdotti a decorrere dal 2020 … Il governo con trasparenza, coerenza e responsabilità (ma davvero lo hanno detto?) è impegnato ad assicurare un’uscita sostenibile (cosa vuole dire?) da misure non replicabili nelle medesime forme“. Poi aggiunge che “La correzione delle norme sui bonus edilizi è stato l’indispensabile presupposto a tutela dei conti pubblici per il 2023, invertendo una tendenza negativa certificata oggi dall’Istat. Parimenti il governo è al lavoro con tutti i soggetti interessati per risolvere il grave problema di liquidità finanziaria delle imprese ereditato da imprudenti misure di cessione del credito non adeguatamente valutate nei loro impatti al momento della loro introduzione“. Come? Misure imprudenti? Non adeguatamente valutate?
Uno: ma si parla del/dei governo/i precedente/i. Ma come mai ce se ne accorge solo ora? Dove erano quelli che ora affermano ciò? Dove sono ora quelli che hanno deciso ciò?
Due: ma come potete cambiare le regole in corsa?
Tre: ma per queste misure imprudenti qualcuno si assumerà la responsabilità per i danni economici che andranno a procurare? Oppure, visto che a pagare sono sempre e solo i cittadini, nessuno degli strabilianti strateghi e statisti pagherà nulla (lo so, è una domanda inutile)?
Quattro: ma le valutazioni fatte allora, erano sbagliate? Oppure sono quelle di ora che lo sono? Lo so, anche questa è una domanda che non avrà mai risposta.
L’importante è renderci sempre più poveri, pagando di tasca nostra gli errori di tutti i grandi politici che ci guidano, intendo l’intero parlamento.
Non ho nemmeno più voglia di aggiungere altro.
Giuliano Vendrame
Si Systems Trieste
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